Perchè Vegologia

Il primo passo che fa scattare l’empatia e la compassione è il venire a conoscenza delle atrocità che commettiamo sugli animali, delle loro condizioni di vita e delle loro sofferenze. Subito dopo c'è la scelta, perché se prima sei, diciamo, giustificato perché non lo sai, una volta che ne sei a conoscenza non hai più scuse.

In quel momento hai un bivio: prendere le tue responsabilità e cambiare, ma senza considerarlo una perdita ma anzi un enorme guadagno ed esserne fiero, oppure sollevare le spalle, anzi girarle e magari, quando qualcuno te lo ricorda, sei capace di dire "no no no, non farmi vedere, non voglio guardare, oddio è terribile" mentre magari ti stai mangiando un panino al salame. Certo nel mezzo ci stanno un sacco di varianti (mangio "poca" carne, sono spirituale e il corpo mi dice che devo nutrirmi di animali, anche le piante soffrono, ecc.)

Dopo che hai compreso che tu non uccidi più ma gli altri continuano a farlo, ti rendi conto che la tua è una scelta che riguarda soprattutto te, e per quanti animali tu possa salvare, solo per il fatto che hai smesso di mangiarli, resta il fatto che loro continuano a morire per il palato degli altri. È un po' come non commettere un crimine ma stare a guardare mentre qualcun'altro lo compie, in quel momento non stai aiutando la vittima ma stai tutelando solo la tua coscienza.... in parte.

E così il passo successivo è diventare attivisti. E qui inizia la parte più difficile: scontrarsi con il sistema, quello stesso sistema di cui anche tu poco prima ne facevi parte, ma dal quale ne sei uscito e ora, guardandolo dal di fuori, ti appare in tutta la sua incongruenza, con tutti i suoi controsensi e maschere, talmente palesi che ti chiedi come hai potuto non accorgertene e non pensarci prima.

Perché essere vegani non è solo amare gli animali e scegliere un’alimentazione vegetale, è molto di più: è rispettare l'ambiente, diminuire i consumi, occuparsi del riciclo, preoccuparsi per gli indifesi, difendere la libertà, volere la pace, desiderare la giustizia sociale, prodigarsi verso l'equilibrio e il benessere psicofisico. È guardare il mondo attorno a noi con altri occhi, è scendere dalla scala dell'antropocentrismo, relazionarsi con l'altro in modo equo, volere un sistema basato sull'intelligenza e onestà, è compiere azioni per tutelare quanto il pianeta ci offre. Il veganesimo coinvolge ogni aspetto della vita quotidiana.

Essere vegani non è difficile, anzi, possiamo vivere in salute e senza rinunce poiché le opzioni vegetali sono numerose e sfiziose. Sono la prima a dire che la perfezione non esiste e quindi è inutile fare i vegani puristi. Anche i materiali che ci circondano possono nascondere derivati animali nei posti più impensabili (pure nella pittura dei muri di casa nostra). Possiamo però fare del nostro meglio: leggere gli ingredienti, fare attenzione a quello che compriamo e informarci laddove ne abbiamo la possibilità.

Essere vegani è invece faticoso per lo scontro con il sistema sociale. Sì perché quando parli con gli altri e scoprono che sei vegano, assisti a ogni tempesta di opinioni, reazioni emotive, convinzioni, prese di posizione, tradizionalismi, repressione e tutti si improvvisano nutrizionisti... è così che ti accorgi che c’è in gioco molto di più del palato: c’è psicologia, religione, il vissuto della persona, i suoi valori, le sue aspettative, paure, desideri ma soprattutto tutela. Le persone vogliono infatti tutelare quello che sono state e che credono di essere, le loro garanzie e i vantaggi che hanno conquistato, vogliono proteggere le loro azioni e giustificare le loro scelte chiamandole spesso “necessità” come dati di fatto, come loro diritto. Proteggono il loro “cibo” come proteggono sé stesse. È impressionante quanta importanza riescano a dare a ciò che mangiano. Cercheranno pure di metterti in difficoltà per smontare le tue teorie e dar credito alle proprie.

Io in tutto questo vedo solo molto egoismo e il sistema ci sguazza perché al di là del singolo, c’è una struttura commerciale e politica che ha bisogno di fondamenta ben salde per mandare avanti il suo business e ogni persona che non è consapevole fornisce un robusto bullone che assicura tali basamenti.

Possiamo ben capire allora a cosa un vegano va incontro. Ti ritrovi a fronteggiare situazioni di ogni genere e comprendi che devi avere la bocca piena di concetti pratici e concreti per far valere la logica vegana e dimostrare gli insensati comportamenti e dinamiche di quella che chiamano “normalità”.

Presi così coscienza che dovevo studiare, intraprendere un percorso di informazioni e scoperte. Gli strumenti informatici che oggi abbiamo a disposizione possono darci infiniti input ma anche confonderci le idee.  Internet fornisce tutto e il contrario di tutto quindi è importante approfondire bene le informazioni, avvalorarle con altri dati, andare cauti e lavorare di logica e di buon senso.

Così ho chiamato VEGOLOGIA lo studio di tutto ciò che è inerente, relativo e collegato alla scelta vegana e al mondo vegetale, dal punto di vista scientifico, fisico, chimico, alimentare, ambientale, geografico, psicologico, sociologico, storico e così via. In questa "scienza dell'osservazione e della conoscenza" ad ampio raggio, non considero i valori etici, sui quali nessun giudizio è giusto o sbagliato.

Questo blog è così diventato il mio quaderno di appunti e studi poiché mi permetteva di prendere nota delle mie ricerche e di poterle condividere facilmente con il mio gruppo, con gli altri.

So di intraprendere un percorso vasto e delicato e quindi mi limiterò a riportare quanto trovo nei libri, nei siti, a quanto ascolto alle conferenze e dalle persone competenti, con mente aperta, interessata e curiosa.

Non mi prendo quindi responsabilità nei confronti degli articoli qui pubblicati, in fondo riporto solo ciò che trovo in rete trattando questo blog come se fosse il mio quaderno di studio, lo uso per comodità, per avere sempre con me i miei appunti e per condividere tutto questo con chi avrà piacere di seguirmi e leggere.



Ho scelto come logo e come mascotte un piccolo gufetto che ho acquistato tempo fa. Il gufo, con il suo aspetto regale, è da tempi remoti associato alla saggezza poiché era attribuito alla Dea Atena, perché vedeva nelle tenebre come il saggio vede nell’oscurità dell’ignoranza. Il gufo è considerato anche come portafortuna ed è uno degli elementi più collezionati al mondo. Troviamo il gufo nei cartoni animati come saggio, come consigliere, come giudice.
 

Buona Lettura!


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